Risalire alle origini del bigliardino è un'impresa tutt'altro che semplice a causa del numero di informazione che sono spesso confuse e contraddittorie. Si pensa che l'idea di questo gioco si stata concepita in Germaniatra gli anni '20 e '30 con l'intenzione di portare il classico gioco del calcio su un tavolo. Nel frattempo i primi, rudimentali tavoli da bigliardino venivano costruiti in Francia con un unico materiale: il legno.
Contemporaneamente, in Spagna, a Barcellona, Alejandro Finistrerre costruì il bigliardino nella forma in cui lo conosciamo oggi: con gli omini sagomati. Possiamo dire che è proprio con l'invenzione di Alejandro che il progetto del bigliardino prese 'ufficialmente' forma. Nel 1936 la guerra civile infuriava nella Spagna ed avanzava verso la sua fase più sanguinosa; all'età di 16 anni Alejandro, ferito ad una gamba durante un bombardamento, viene trasportato in ospedale. Proprio qui nasce l'idea di creare un gioco che riproducesse il calcio in scala ridotta e che potesse essere tranquillamente giocato su di un tavolo. Amante del calcio, Alejandro non disdegnava però il ping-pong e dall'unione di queste sue due passioni prese origine l'idea di creare il calcio da tavola. Battendo sul tempo il collega tedesco, nel 1937 Alejandro depositò il brevetto del proprio gioco dando una effettiva nascita al bigliardino moderno che, in sintesi, era un perfezionamento del modello tedesco degli anni '20 e di quello francese. Il vero successo di questo gioco arrivò dieci anni più tardi, nel 1947 quando venne definitivamente lanciato sul mercato.
E' difficile dire con sicurezza quando questo sport sia arrivato in Italia; alcune ipotesi collocano il suo arrivo in Italia durante il periodo di Mussolini, cosa che spiegherebbe il suo nome italiano: calcio balilla, in quanto il termine 'balilla' veniva largamente usato. Altre teorie invece, sostengono che il gioco sia arrivato in Italia dopo la seconda guerra mondiale.
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